A Bucarest, in Romania, ci sono state proteste contro l’annullamento dei risultati delle elezioni presidenziali

(AP Photo/Vadim Ghirda)
(AP Photo/Vadim Ghirda)

Il 12 gennaio decine di migliaia di persone si sono riunite a Bucarest, la capitale della Romania, per protestare contro la decisione della Corte Costituzionale di annullare e rifare il primo turno delle elezioni presidenziali, che si era svolto lo scorso 24 novembre. I manifestanti chiedevano anche le dimissioni dell’attuale presidente, Klaus Iohannis, di centrodestra. Il primo turno era stato vinto a sorpresa da Calin Georgescu, di estrema destra, populista e filoputiniano. I risultati erano stati però annullati dalla Corte Costituzionale per via di possibili interferenze russe a favore di Georgescu durante la campagna elettorale.

Le proteste sono state organizzate dal partito di estrema destra Alleanza per l’unità dei romeni (AUR), fondato nel 2019 e guidato da George Simion (che alle elezioni di novembre non aveva passato il primo turno). «Chiediamo il ritorno della democrazia e la continuazione delle elezioni con il secondo turno», ha detto Simion. Secondo gli organizzatori hanno partecipato 100mila persone, mentre la polizia ha parlato di circa 2mila.

Manifestanti a Bucarest il 12 gennaio (AP Photo/Vadim Ghirda)

La data per le nuove elezioni non è ancora stata fissata formalmente, ma i partiti che sostengono il governo hanno trovato un accordo per organizzare il primo turno il 4 maggio e il secondo il 18 maggio.